apr 30, 2020

Usa e getta? Sì grazie, ma eco-friendly!

 

Ci siamo. La cosiddetta Fase 2 sta finalmente partendo in tutta Italia. L’abbiamo attesa con trepidazione perché per la maggior parte di noi significa poter uscire di casa e ritornare a vivere “socialmente” dopo due lunghi mesi di isolamento.

Ma sappiamo anche che siamo ben lontani dal tornare a “come era prima”, anzi affrontiamo una nuova normalità, tutta da costruire, che metterà fortemente alla prova la nostra maturità e la nostra coscienza.

Non ci sono ricette infallibili o strade già percorse, ma un lungo periodo di prove ed errori, di aggiustamenti dei comportamenti e di tanta responsabilità personale.

All’orizzonte c’è sempre il ritorno dei focolai incontrollabili di Covid-19, la recessione economica, ma purtroppo un aggravamento dell’emergenza ambientale.

 

Perché maggior emergenza ambientale?

Alle preoccupazioni note pre-emergenza sanitaria, relative ai cambiamenti climatici, si aggiungeranno in fase 2 due questioni che rischiano di esplodere:

  • La mobilità sostenibile: anni di potenziamento dei mezzi pubblici vanificati dal rischio contagio per l’eccessiva prossimità sui mezzi, che porterà verosimilmente a un aumento esponenziale del ricorso ai mezzi privati, con un traffico cittadino da incubo.
  • La raccolta differenziata: anche in questo caso, anni di contrasto all’usa e getta, di riduzione degli imballaggi, rischiano di essere vanificati da un ricorso ancora più imponente all’usa e getta sia per motivi igienici che per la necessità di far lavorare in modalità take-away ristoranti, tavole calde, bar etc. Una montagna di imballaggi usa e getta che rischia di intasare proprio la frazione indifferenziata, che alimenta discariche, inceneritori e costa di più all’ambiente e alle tasche dei Comuni.

Cosa possiamo fare come cittadini?

In Junker amiamo ripetere che milioni di piccoli gesti possono fare grandi cambiamenti e le scelte dei consumatori fanno il mercato. È vero anche in questo caso!

Come Junker possiamo aiutarti ricordando tante piccole regole di comportamento quotidiano e buone pratiche che non stravolgono la tua vita “normale” ma che possono fare una grande differenza.

Vediamole insieme

(e ricorda che trovi tutto nella app, sempre a disposizione nel tuo smartphone)

  1. Ridurre al massimo gli imballaggi del take-away

Ricorriamo con fiducia al take-away che consente alla filiera della ristorazione di continuare a lavorare, ma facciamoci testimoni attivi dell’importanza di usare solo gli imballaggi necessari e non ci facciamo dare imballaggi non essenziali per la protezione dei cibi e la salvaguardia dell’igiene!

Ad es. portiamo con noi in ufficio il kit di posate da viaggio (ce ne sono moltissimi tipi, economici, o tecnologici, persino di design!) e la borraccia o il bicchiere personali. E restituiamo gli imballaggi riutilizzabili e igienizzabili quali scatole di polistirolo, cassette della frutta, etc.

 

  1. Richiedere la sostituzione di imballaggi non riciclabili con i corrispondenti riciclabili.

Ad es. invece delle posate di plastica usa e getta richiedere quelle in legno (che sono compostabili). Le differenze di costo sono ormai trascurabili per il ristoratore e largamente disponibili.

 

  1. Imparare a riconoscerli e differenziarli correttamente.

Per questo c’è tutto l’aiuto di Junker app: basta guardare nella sezione della ricerca testuale o nella sezione dei simboli dei materiali, dove si trovano tutte le indicazioni che ci permettono di diventare esperti a colpo d’occhio degli imballaggi, anche i meno diffusi e non avere dubbi su come differenziarli correttamente.

 

Dove li butto?

Intanto, ecco qui la prime informazioni da ripassare:

  • Cartoni della pizza: carta se puliti, organico se sporchi
  • Contenitori in cartoncino per take away, che spesso sono accoppiati a un sottile film di plastica o bioplastica. Se sono privi di residui di cibo, vanno nella carta. Se hanno residui, vanno nell’organico ma solo se sono certificati compostabili, altrimenti nell’indifferenziato.
  • Piatti e bicchieri in polpa di cellulosa: carta se puliti, organico se sporchi
  • Posate in PLA (acido polilattico): nell’organico, ma attenzione! Non tutti gli impianti le accettano, quindi verificare in app. Ma se mangi a casa non ti servono!!
  • Bicchieri di carta: vuoti, nella carta
  • Piatti e bicchieri di plastica: plastica
  • Posate di plastica: indifferenziato
  • Tovaglioli di carta: organico
  • Carta oleata per panini o focacce: indifferenziato
  • Sacchetto: se di carta nella carta, se di Mater-bi conservalo per raccogliere l’organico
  • Scontrino: nell’indifferenziato
  • Vaschetta polistirolo del gelato: plastica

 

Solo in questo modo, con la collaborazione continua e attenta di tutti possiamo contrastare un aumento incontrollato dei rifiuti indifferenziati e nuovi picchi di produzione di CO2 da rifiuti.

Sarebbe un’emergenza in meno di cui preoccuparci.

 

 
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